Ansia! che cosa la scatena? Quali sintomi?

Che cos’è l’Ansia?

L’ansia è una emozione che tutti noi abbiamo e sperimentiamo in continuazione in misura e con frequenza molto variabile. L’ansia è una dimensione inevitabile del vivere umano con cui è necessario confrontarsi quotidianamente.

Possiamo quindi dire che l’ansia è un fenomeno complesso, universale, che appartiene alla sfera delle emozioni ed è avvertita come una sensazione di attesa di qualcosa d’indefinito e spiacevole, una sorta di incombenza minacciosa, una irrequietezza psichica non identificabile né definibile con precisione.

Sintomi Fisici dell’ Ansia

  • respiro rapido (iperventilazione),
  • palpitazioni,v
  • vertigini,
  • nausea,
  • diarrea,
  • cefalea (cefalea muscolo tensiva),
  • sudorazione profusa,
  • sensazione di svenimento,
  • bocca secca
  •  nodo alla gola,
  • dolori muscolari,
  • oppressione toracica gastrica
  • sensazione di sbandamento,
  • confusione,
  • vampate di calore o brividi di freddo,
  •  affanno.

Quando lo stato d’ansia è prolungato, questi sintomi possono sembrare una malattia. come un attacco di cuore, bassa o alta pressione etc. Tuttavia una delle cose più importanti da memorizzare è che tutte queste sensazioni che si provano in corriespondenza dell’ansia non sono pericolose. Infatti nessuna di queste reazioni fisiche o emotive indica che la persona è pericolosamente malata o sta per diventare pazza. Anche se a volta è difficile da credere, queste sono soltanto delle sensazioni spiacevoli e fastidiose, ma possono essere tollerate fino a che andranno via. E andranno via.

Fattori che scatenano l’Ansia

L’ansia può essere innescata da pensieri, sentimenti o situazioni della vita di tutti i giorni.

Pensieri Ansiosi, qualche esempio tra i molti possiamo trovare:

  • “Ogni volta che lasco la mia casa sento il cuore che accelera. Sono sicuro che avrò un  attacco cardiaco. Esattamente come mio padre che è morto di infarto.”
  • “Non posso sopportare di fare una brutta figura durante un colloquio o un esame. Potrei sentirmi davvero umiliato e incapace. Gli altri potrebbero giudicarmi male.”
  • “Che cosa succederà se fallisco questo esame (o colloquio di lavoro)? Sarebbe la dimostrazione che la mia carriera non decollerà mai. Sto così male a volte a pensarci che non riesco a studiare. Però io devo studiare”

Sentimenti Ansiosi, qualche esempio tra i molti possiamo trovare:

  •  Un sentimento di inadeguatezza
  •  Di paura, paura di fallire
  •  Sensazione di debolezza

Situazioni Ansiogene qualche esempio tra i molti possiamo trovare:

  • Sostenere un esame oppure un colloquio di lavoro
  • Essere sottoposti a situazioni stressanti che perdurano per lungo periodo, anche se possono apparire di piccola entità
  • Affrontare liti e conflitti
  • Prendere i mezzi pubblici nelle ora di punta oppure stare in luoghi affollati

Dal momento che sia l’ansia che il panico vengono aumentati dalla sensazione di paura, essi indicano il timore di pericolo o minaccia al proprio benessere. Questo senso di minaccia si esprime anche con molte sensazioni fisiche che possono diventare a loro volta motivo di preoccupazione.

 

Dr.ssa Valentina Bottasini
Psicologo clinico
Studio “Psicologo a Milano”

www.psicologoamilano.com

Di quanto sonno ho bisogno?

Quante ore devo dormire per notte?

Passiamo circa un terzo delle nostre vite dormendo. Il sonno non è semplicemente un “time out” dalla nostra vita diurna. Gli esperti hanno mostrato come una parte del cervello è estremamente attiva durante il sonno.  Le diverse  attività cerebrali durante la notte sono importanti per rinnovare la nostra salute mentale e fisica di ogni giorno.

 Il sonno non è uguale per tutti. Vi sono ricerche genetiche che dimostrano che esistono delle persone che  funzionano molto bene anche con meno di 5-6 ore di sonno per notte. I brevi dormitori generalmente non hanno bisogno di riposini  o di caffeina per stre svegli tutto il giorno, al contrario di molti di noi che possono essere funzionali con 6 ore di sonno ma che fanno  poi ricorso a caffeina o sonnellini pomeridiani.

Uno studio pubblicato su Sleep  ha mostrato che chi dorme meno delle 7-8 ore raccomandate dal proprio fabbisogno fisiologico, ha una riduzione delle funzioni cerebrali,  e facilita un rapido invecchiamento del cervello. Lo studio condotto dall’isituto americano per l’invecchiamento, ha mostrato come chi ha un sonno che varia dalle 7-8 ore ha un declino piu rapido della memoria, delle abilità di ragionamento e di vocabolario ripsetto a coloro che mantengono un sonno regolare che consite in 7-8 ore di sonno per notte.

Come si fa  sapere di quanto sonno si ha bisogno?

La prima volta che capita di poter dormire quanto si vuole per una settimana, come ad esempio in vacanza,  si va a dormire senza puntare la sveglia e  si dorme il piu possibile per poi svegliarsi naturalmente.  Dopo un po di giorni, dopo aver recuperato il sonno arretrato si inizierà a dormire lo stesso numero di ore per notte. Quando ci si sveglierà sentendosi alletri, svegli e foalizzato  e non si avrà sonno per tutta la giornate allora si avrà trovato il proprio bisogno di sonno naturale. Il segreto poi è assicurarsi di ottenere lo stesso numero di ore di sonno una volta terminata la vacanza.

Dr.ssa Valentina Bottasini
Psicologa Clinica

Studio “Psicologo a MIlano”
www.psicologoamilano.com

Sonno, Fame e Chili in Più

Il sonno e i KG in più e tanta fame

Molte persone non sono a conoscenza della relazione esistente tra il sonno e il peso.

Ecco cosa succede quando si hanno notti inosnni o quando si dorme meno del necessario.

Quando si è deprivati di sonno il corpo riduce il livello dell’ormone leptina, il quale inibisce/ riduce l’appetito mentre aumenta il livello dell’ormone grelina, che stimola l’appetito. Questa è la ragione per cui tendiamo a magiare più carboidrati quando abbiamo avuto una notte insonne, o non abbiamo avuto una buona notte di sonno.

Un sonno scarso può essere causa o contribuire a danneggiare la regolazione del livello di glucosio, di insulina e di cortisolo che sono coinvolti nel controllo del peso.  Un recente studio fatto in New Jearsey con 260 adolescenti ha mostrato che vi è un aumento del 50% dell’aumento del desiderio di Snack o carboidrati quando si sperimenta sonnolenza diurna.  Questi dati sono testimoni di come il sonno e il peso siano strettamente correlati. Mantenere una buona igiene del sonno e seguire delle regole per migliorarare la qualità del sonno per evitare problemi di insonnia è molto importante

I problemi del sonno sono spesso comuni nelle persone in sovrappeso. Essere sovrappeso è uno dei fattori di rischio per sviluppare apnee notturne. Un dato riporta che circa il 40 % di chi è sovrappeso tendenzialmente  ha anche  delle apnee notturne. Le apnee notturne  portano spesso a  sperimentare numerosi risvegli notturni o ad avere un sonno di bassa qualità e quindi non ristoratore. Comunemente se non si conoscono i disturbi del sonno, i risvegli notturni vengono interpretati come insonnia.

Se si hanno già dei problemi del sonno, la possibilità di aumentare di peso aumenta e la difficoltà a perdere peso diventa maggiore nel caso si sia già in sovrappeso. La qualità del sonno ha un impatto sul nostro peso, è molto importante non sottovalutare la qualità del nostro sonno, ricordiamoci che il sonno occupa circa 1/3 della nostra vita! Stanotte consideriamo l’idea di dormire qualche ora in più anziché concederci più dessert del dovuto!

Dott.ssa Valentina Bottasini
Psicologo Clinico
Studio “Psicologo a Milano”
www.psicologoamilano.com

Insonnia, Consigli per una buona notte di sonno

Consigli per un buon sonno

sonno insonni porblemi a dirmire difficolta ad addormentarsi consigli psicolomilano psicoterapia terapia cognitivo comprtamentaleIl sonno è un momento di riposo per la mente e per il corpo. Permette alla mente e al corpo di prendersi uno stacco, una tregua dalla vita spesso frenetica di tutti i giorni. Il sonno è essenziale per  il recupero di energie, per l’apprendimento, per la crescita, per la prevenzione di malatie e soprattutto per la salute e il proprio benessere. Esistono molti fattori che possono migliorare la qualità del sonno, o dell’insonnia eccone alcuni:

  1. Non portare a letto le preoccupazioni e le responsabilità. Se necessario prima di andare a dormire pianificare  uno spazio in cui dare uno sfogo ai propri pensieri, o per pianifcare le attività del giorno dopo. Creare una lista delle proprie preoccupazioni,pensieri o delle attività del giorno seguente subito dopo cena, per 15 massimo 30 minut, potrebbe aiutare.
  2. Non stare a letto se ci si sente frustrati perché si hanno difficoltà o non riesce a prendere sonno. Provare e riprovare insistentemente ad addormentarsi spesso può peggiorare il problema. Al posto di stare sdraiati a letto in attesa che il sonno arrivi è meglio alzarsi e svolgere un’attività rilassante al di fuori della camera da letto. Leggere a luce soffusa o sentire musica molto tranquilla può essere rilassante.
  3.  Non usare il computer o guardare programmi televisivi troppo coinvolgenti, poiché queste attività possono essere un po troppo stimolanti. Andare a dormire esclusivamente quando ci si sente assonnati ed alzarsi sempre alla stessa ora, se possibile anche nei week end.
  4. Utilizzare il letto esclusivamente per dormire, quando si è malati e si ha bisogno di riposare o per attività sessuali. Questo è molto importante in quanto insegna alla nostra mente a vedere la camera da letto come posto esclusivo per dormire. Lavorare guardare la televisione, o mangiare aletto dovrebbe essere evitato, in quanto la nostra mente potrebbe creare delle associazioni sbagliate.

Se non riuscire ad avere una notte di buon sonno questo può essere dovuto a molti fattori, per questo rivolgersi a uno psicologo o a chi può fornire una consulenza specifica per i disturbi del sonno è importante. I problemi di  insonnia possono molto spesso condurre a una bassa qualità di vita e ridurre al contempo la propria salute.  Alcuni disturbi del sonno possono aumentare il rischio di infarti, di ipertensione, di problemi cardiaci di diabete e depressione.

Dott.ssa Valentina Bottasini
Psicologa Clinia
Studio “Psicologo a Milano”
www.psicologoamilano.com

Alimentazione Incontrollata. BED

Il Binge Eating Disorder.
Sindrome da alimentazione incontrollata.

 lBinge Eating Disorder in italiano sindrome da alimentazione incontrollata è un disturbo del comportamento alimentare.

Chi soffre di Binge Eating Disorder spesso si trova a mangiare un gran quantitativo di cibo (generalmente  maggiore di quello che assumerebbero la maggior parte delle persone)in un breve lasso di tempo ( circa 2 ore) ed ha la sensazione di perdere il controllo sul cibo “ non riesco a fermarmi, non so cosa mi stia succedendo, solo dopo mi accorgo di quanto cibo ho mangiato”
Queste abbuffate hanno almeno 3 delle seguenti caratteristiche:

  1. Mangiare molto più rapidamente del normale
  2. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
  3. Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati
  4. Mangiare in solitudine perché ci si vergogna di quanto cibo si sta assumendo
  5. Provare disgusto verso di sé, depressione e senso di colpa dopo ogni  episodio

Inoltre  si ha un marcato disagio nei confronti del comportamento bulimico, alle abbuffate non sono associati comportamenti inappropriati come vomito, uso di lassativi, digiuni o esercizio fisico sostenuto. Per essere considerati  dei Binge Eating Disorder le abbuffate  devono avvenire in media almeno 2 giorni alla settimana per un periodo di almeno  6 mesi. ( definizione tratta dal DSM IV )

Questa è l’attuale definizione che viene utilizzata nel manuale diagnostico. Nonostante ciò è molto acceso il dibattito su i criteri che definiscono la sindrome  da alimentazione incontrollata. Ad esempio il lasso di tempo delle abbuffate è molto soggettivo cosi come la grande quantità di cibo ingerito. Un altro punto fonte di discussione è che per essere considerati  Binge Eating Disorder il fenomeno delle abbuffate è quantificato in giorni e non nel numero di volte che si manifestano.

Indipendentemente dai dibattiti in atto l’aspetto  portante e centrale del disturbo è l’aspetto emotivo.  Infatti  le abbuffate incontrollate avvengono in solitudine il più delle volte, e sentimenti come vergogna e colpa prendono il sopravvento, a questi si aggiunge poi la sensazione marcata di perdita totale di controllo sul cibo. Talvolta anche  sentimenti di tristezza e di sconfitta sono presenti.

A sostegno di quanto detto la ricerca scientifica riporta che nelle persone con BED è frequente la presenza di un quadro psicologico caratterizzato dalla depressione, dall’insoddisfazione corporea e da un comportamento alimentare variamente disturbato.
Questo disturbo da alimentazione incontrollata è spesso associato all’obesità infatti è presente nel 30% circa dei casi di soggetti obesi che richiedono una cura per la loro situazione e nel 2-3% di tutti i soggetti obesi. Nelle persone in netto sovrappeso e BED i disturbi dell’umore e altri quadri psicopatologici sembrano essere presenti in circa l’80% dei casi.

Aticolo pubblicato dal corriere della sera: ” il vero problema è l’alimentazione Incontrollata”

Quanto scritto è a scopo puramente informativo. Per approfondimenti potete inviare un e mail a dr.bottasini@gmail.com

Dott.ssa Valentina Bottasini
Psicologo Clinico
Studio “ Psicologo a Milano”
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