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Mangiare di Notte, disturbo alimentare o disturbo del sonno? Lo psicologo risponde

La notte mi alzo per mangiare!Night eating syndrome? o disturbo dell’alimentazione?

I disturbi del sonno legati all’alimentazione si distinguono in due categorie che è importante e fondamentale saper distinguere. Una è la Night Eating Syndrome,  (sindrome dell’alimentazione notturna– Nes) mangiare di nottee l’altra è la Sleep-Related Eating disorder (Disturbo Notturno del Sonno associato al Disturbo dell’Alimentazione- SRED ).

La Nes, Sindrome dell’Alimentazione Notturna

Questo disturbo  dell’alimentazione serale è stato descritto per la prima volta nel 1955 da Albert Stunkard.
La NES è una combinazione unica di un disturbo dell’alimentazione, di un disturbo del sonno e di un disturbo dell’umore, viene anche descritto come un disturbo del ritmo biologico caratterizzato da un ritardo  nell’insorgenza dell’appetito di mattina e con la continuazione dell’assunzione di cibo durante la notte.

I principali sintomi  della Night Eating Syndrome sono:

  • scarso appetito o anoressia mattutina;
  • eccessiva e compulsiva alimentazione di sera e di notte;
  • difficoltà ad addormentarsi e necessità di mangiare prima come atteggiamento compulsivo;
  • frequenti risvegli notturni contraddistinti dalla necessità di mangiare per riuscire a riprendere sonno;
  • difficoltà a regolare le proprie emozioni;
  • presenza di stress o/e depressione;

Il quadro clinico delle persone affette da NES è dominato da tre problemi principali:

Alterazioni del comportamento alimentare:

Tipicamente le persone affette da NES si svegliano la mattina senza alcun appetito e tendono a saltare la colazione e a volte anche il pranzo. Verso sera ritorna il loro interesse per il cibo e tendono a mangiare in eccesso a cena e dopo cena. Inoltre, hanno episodi di alimentazione durante i risvegli notturni circa l’80% delle volte. Chi soffre di questo disturbo riferisce  di non riuscire a dormire a meno che non assuma del cibo e il mangiare prima di andare a dormire ha un effetto rilassate e calmante che  aiuta ad addormentarsi.

Alterazioni del sonno:

I risvegli notturni con uscite dal letto in chi mangia di notte e soffre di Nes è di 1 /2 volte a per notte e il primo risveglio si ha tipicamente a meno di 2 ore dopo l’addormentamento, e il secondo avviene dopo circa 1 ora e 30 dopo il primo. Al contrario chi non soffre di Nes e non ha altri disturbi del sonno difficilmente si sveglia e anche se capita non mangia mai durante i risvegli. Talvolta capita che chi soffre della sindrome da alimentazione notturna riferisca insonnia con difficoltà all’addormentamento.

Problemi emotivi:

Le persone affette da NES soffrono di vari problemi emotivi. Ad esempio la depressione è presente circa nel 45 % di persone con NES. I sensi di colpa sono frequentemente riportati per quello che si ha mangiato la sera prima, inoltre si associano a sentimenti di vergogna, scarsa capacità di autocontrollo e a un profondo senso di inefficacia. L’Ansia è un’altra emozione frequente che diminuisce con l’assunzione di cibo serale e notturna. L’ansia potrebbe aumentare con alcuni pensieri, come ad es. “se non mangio non dormirò”. Rabbia nei confronti di se stessi perché si ha perso il controllo sul alimentazione durante la notte. Imbarazzo per il loro comportamento o per l’aumento di peso. Stress che nel 75% circa dei casi aumenta gli episodi di alimentazione notturna.

Alcune persone con Night eating syndrome abbinano all’assunzione di alimenti anche quella di alcolici: tale sintomatologia è definita Night Eating/Drinking Syndrome (NEDS).

La terapia cognitivo comportamentale e la consulenza di uno psicologo per qualsiasi tipo di depressione o problematica emozionale è una delle scelte di trattamento utili per questo tipo di sindrome. Una trattamento breve e mirato potrebbe portare alla riduzione dei sintomi, ed a una maggior consapevolezza di sè.

Dr.ssa Valentina Bottasini
Psicologo Clinico
Studio Psicologo a Milano
www.psicologoamilano.com

Mangiare di Notte, Night Eating Syndrome? Sindrome dell’alimentazione Notturna

La notte mi alzo per mangiare! Ho la night eating syndrome?

mangiare di notte, night eating syndrome, psicologo milano, insonnia, disturbi del sonno, psicologo a milanoI disturbi del sonno legati all’alimentazione si distinguono in due categorie che è importante e fondamentale saper distinguere.  Una è la Night Eating Syndrome (sindrome dell’alimentazione notturna- Nes) e l’altra è la Sleep-Related Eating disorder (Disturbo Notturno del Sonno associato al Disturbo dell’Alimentazione- SRED ).

SRED,  Disturbo Notturno del Sonno associato al Disturbo dell’Alimentazione

Il disturbo del sonno associato al disturbo dell’alimentazione è primariamente  considerato un disturbo del sonno, nello specifico una parasonnia, nonostante abbia caratteristiche simili al disturbo alimentare del binge eating.

In questo disturbo specifico del sonno l’assunzione di cibo avviene in uno stato di sonno profondo.

Le persone che soffrono di SRED non hanno nessun tipo di consapevolezza durante l’episodio di alimentazione notturna, e non sembrano nemmeno consapevoli di ciò che stanno mangiando. Al risveglio nella maggior parte dei casi non vi è alcun ricordo dell’episodio, proprio per questa caratteristica di mancanza di consapevolezza sembrano ricordare episodi di sonnambulismo.

Generalmente quando le persone con SRED si svegliano e apprendono o trovano le evidenze del loro comportamento notturno si sentono imbarazzati si vergognano e possono aver paura di essere impazziti ed aver perso il controllo si sé. Talvolta anche davanti alle evidenze del proprio comportamento notturno alcune persone tendono a negare l’evidenza in quanto non hanno sinceramente nessun ricordo ed è difficile ammettere di aver perso il controllo in modo così evidente.

Il cibo ingerito durante gli episodi di Sred sembra essere un cibo ricco di grasso o di zuccheri, a volte si tratta di quel cibo che le persone si negano quando sveglie. È riportato in letteratura che in alcuni casi si hanno combinazioni di cibi bizzarre.

Chi soffre di SRED?

Sembrano essere affetti da Disturbo Notturno del Sonno associato al Disturbo dell’Alimentazione Dal 1 al 3% della popolazione generale e tra il 10-15 % delle persone con disturbi alimentari ne sono colpiti.

Questo tipo di alimentazione notturna può essere un problema cronico o saltuario comparire quindi raramente e in concomitanza a momenti di forte stress.

Caratteristiche di chi soffre di SRED

Sembrerebbe che chi mangia di notte ed ha questo disturbo sia generalmente molto stressato e ansioso. In concomitanza con il disturbo possono comparire sentimenti di rabbia verso se stessi per la perdita di controllo notturno,  inoltre possono comparire anche sintomi depressivi a  seguito dell’aumento di peso. L’aumento di peso infatti è una caratteristica molto comune in  questo disturbo del sonno legato all’alimentazione.

Un altro aspetto che spesso accumuna i mangiatori notturni è la dieta diurna che lascia affamati e vulnerabili alle abbuffate della notte in cui il controllo e la consapevolezza sono indebolite dal sonno.

Ipotesi sulle cause

La letteratura non ci da conforto in merito alle cause essendo un disturbo di recente scoperta e studio.
Attualmente tra le cause riconosciute vi è l’utilizzo di alcuni farmaci tra cui l’amitriptilina (un sedativo anti-depressivo) e lo zolpidem (un farmaco sedativo).

Altre cause che sembrano concorrere all’insorgere della patologia in esame  sono eventi scatenanti come l’encefalite, l’epatite autoimmune, la narcolessia, abuso di alcol, il fumo o lo stress.  Da uno studio scientifico di Mahowald e Schenck è emerso che poco più della metà di pazienti  con questo problema riportatava un passato emotivamente intenso.

 La SRED trova un associazione con il sonnambulismo, la sindrome delle gambe senza riposo, e le apnee notturne. Il sonno di queste persone può essere frammentato infatti spesso risultano essere stanche quando si svegliano.

La ricerca più recente indica che la SRED non è collegata con disturbi alimentari come l’anoressia nervosa o la bulimia; proprio per questa ragione si caratterizza più come un disturbo specifico del sonno appartente alle parasonnie che un disturbo alimentare.

Da alcuni studi sembra essere emerso che questo disturbo  abbia una componente genetica in quanto  ricorrente nelle famiglie.

Esiste una cura per chi ha la sindrome del mangiatore notturno e soffre di SRED?

Sì,  esiste un trattamento specifico per  chi mangia la notte durante il sonno. Il primo passo per iniziare è un colloquio clinico volto a stabilire nello specifico le caratteristiche del disturbo, la sua evoluzione e conoscerne l’impatto sulla vita della persona. In seguito potrebbe essere necessaria una notte o due in un  centro di medicina del sonno  per monitorare in vivo che cosa avviene durante la notte con una video-polisonnografia.

Talvolta vengono somministrati dei farmaci specifici, stabiliti con il medico specialista in medicina del sonno.

Sono anche utili gli interventi che riducono l’ansia  e lo stress per questo può essere utili rivolgersi a psicologi che non solo trattino l’ansia ma che conoscano anche i disturbi del sonno.

Dr.ssa Valentina Bottasini
Psicologo Clinico
Studio Psicologo a Milano
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Insonnia

Insonnia e sintomi

Insonnia definizione

insonnia, sonno, dormire, dormire bene, cure insonnia, non dormo, psicologo milano, rimedi insonnia, psicologo milano psicoteraia terapia cognitivo comportamentaleL’insonnia  insieme ai suoi sintomi viene definita come la difficoltà ad “addormentarsi e/o a mantenere il sonno”, come un “sonno non ristoratore, povero di qualità”, o la “disposizione a svegliarsi troppo presto la mattina” tale da non far sentire bene la persona durante la giornata.

Queste difficoltà persistono nonostante vi siano adeguate circostanze per un buon sonno

Per informazioni sul trattamento consultare la pagina Trattamento per l’insonnia

I sintomi dell’insonnia frequentemente riportati:

  •         fatica o malessere
  •         difficoltà di mantenere l’attenzione e concentrazione
  •         disturbi dell’umore e irritabilità
  •         sonnolenza diurna
  •         riduzione della motivazione, energia o iniziativa
  •         propensione agli errori o incidenti sul lavoro o alla guida
  •         tensioni, mal di testa, sintomi gastrointestinali in risposta alla mancanza di sonno
  •         dubbi e preoccupazioni sul sonno

L’origine dell’insonnia e dei suoi sintomi spesso è multifattoriale ed è diversa da persona a persona per le cause, la gravità e la durata. Frequentemente l’insonnia dipende dagli orari sballati e dallo stress.

Dr.ssa Valentina Bottasini
Psicologo clinico
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Di quanto sonno ho bisogno?

Quante ore devo dormire per notte?

Passiamo circa un terzo delle nostre vite dormendo. Il sonno non è semplicemente un “time out” dalla nostra vita diurna. Gli esperti hanno mostrato come una parte del cervello è estremamente attiva durante il sonno.  Le diverse  attività cerebrali durante la notte sono importanti per rinnovare la nostra salute mentale e fisica di ogni giorno.

 Il sonno non è uguale per tutti. Vi sono ricerche genetiche che dimostrano che esistono delle persone che  funzionano molto bene anche con meno di 5-6 ore di sonno per notte. I brevi dormitori generalmente non hanno bisogno di riposini  o di caffeina per stre svegli tutto il giorno, al contrario di molti di noi che possono essere funzionali con 6 ore di sonno ma che fanno  poi ricorso a caffeina o sonnellini pomeridiani.

Uno studio pubblicato su Sleep  ha mostrato che chi dorme meno delle 7-8 ore raccomandate dal proprio fabbisogno fisiologico, ha una riduzione delle funzioni cerebrali,  e facilita un rapido invecchiamento del cervello. Lo studio condotto dall’isituto americano per l’invecchiamento, ha mostrato come chi ha un sonno che varia dalle 7-8 ore ha un declino piu rapido della memoria, delle abilità di ragionamento e di vocabolario ripsetto a coloro che mantengono un sonno regolare che consite in 7-8 ore di sonno per notte.

Come si fa  sapere di quanto sonno si ha bisogno?

La prima volta che capita di poter dormire quanto si vuole per una settimana, come ad esempio in vacanza,  si va a dormire senza puntare la sveglia e  si dorme il piu possibile per poi svegliarsi naturalmente.  Dopo un po di giorni, dopo aver recuperato il sonno arretrato si inizierà a dormire lo stesso numero di ore per notte. Quando ci si sveglierà sentendosi alletri, svegli e foalizzato  e non si avrà sonno per tutta la giornate allora si avrà trovato il proprio bisogno di sonno naturale. Il segreto poi è assicurarsi di ottenere lo stesso numero di ore di sonno una volta terminata la vacanza.

Dr.ssa Valentina Bottasini
Psicologa Clinica

Studio “Psicologo a MIlano”
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Sonno, Fame e Chili in Più

Il sonno e i KG in più e tanta fame

Molte persone non sono a conoscenza della relazione esistente tra il sonno e il peso.

Ecco cosa succede quando si hanno notti inosnni o quando si dorme meno del necessario.

Quando si è deprivati di sonno il corpo riduce il livello dell’ormone leptina, il quale inibisce/ riduce l’appetito mentre aumenta il livello dell’ormone grelina, che stimola l’appetito. Questa è la ragione per cui tendiamo a magiare più carboidrati quando abbiamo avuto una notte insonne, o non abbiamo avuto una buona notte di sonno.

Un sonno scarso può essere causa o contribuire a danneggiare la regolazione del livello di glucosio, di insulina e di cortisolo che sono coinvolti nel controllo del peso.  Un recente studio fatto in New Jearsey con 260 adolescenti ha mostrato che vi è un aumento del 50% dell’aumento del desiderio di Snack o carboidrati quando si sperimenta sonnolenza diurna.  Questi dati sono testimoni di come il sonno e il peso siano strettamente correlati. Mantenere una buona igiene del sonno e seguire delle regole per migliorarare la qualità del sonno per evitare problemi di insonnia è molto importante

I problemi del sonno sono spesso comuni nelle persone in sovrappeso. Essere sovrappeso è uno dei fattori di rischio per sviluppare apnee notturne. Un dato riporta che circa il 40 % di chi è sovrappeso tendenzialmente  ha anche  delle apnee notturne. Le apnee notturne  portano spesso a  sperimentare numerosi risvegli notturni o ad avere un sonno di bassa qualità e quindi non ristoratore. Comunemente se non si conoscono i disturbi del sonno, i risvegli notturni vengono interpretati come insonnia.

Se si hanno già dei problemi del sonno, la possibilità di aumentare di peso aumenta e la difficoltà a perdere peso diventa maggiore nel caso si sia già in sovrappeso. La qualità del sonno ha un impatto sul nostro peso, è molto importante non sottovalutare la qualità del nostro sonno, ricordiamoci che il sonno occupa circa 1/3 della nostra vita! Stanotte consideriamo l’idea di dormire qualche ora in più anziché concederci più dessert del dovuto!

Dott.ssa Valentina Bottasini
Psicologo Clinico
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Insonnia, Consigli per una buona notte di sonno

Consigli per un buon sonno

sonno insonni porblemi a dirmire difficolta ad addormentarsi consigli psicolomilano psicoterapia terapia cognitivo comprtamentaleIl sonno è un momento di riposo per la mente e per il corpo. Permette alla mente e al corpo di prendersi uno stacco, una tregua dalla vita spesso frenetica di tutti i giorni. Il sonno è essenziale per  il recupero di energie, per l’apprendimento, per la crescita, per la prevenzione di malatie e soprattutto per la salute e il proprio benessere. Esistono molti fattori che possono migliorare la qualità del sonno, o dell’insonnia eccone alcuni:

  1. Non portare a letto le preoccupazioni e le responsabilità. Se necessario prima di andare a dormire pianificare  uno spazio in cui dare uno sfogo ai propri pensieri, o per pianifcare le attività del giorno dopo. Creare una lista delle proprie preoccupazioni,pensieri o delle attività del giorno seguente subito dopo cena, per 15 massimo 30 minut, potrebbe aiutare.
  2. Non stare a letto se ci si sente frustrati perché si hanno difficoltà o non riesce a prendere sonno. Provare e riprovare insistentemente ad addormentarsi spesso può peggiorare il problema. Al posto di stare sdraiati a letto in attesa che il sonno arrivi è meglio alzarsi e svolgere un’attività rilassante al di fuori della camera da letto. Leggere a luce soffusa o sentire musica molto tranquilla può essere rilassante.
  3.  Non usare il computer o guardare programmi televisivi troppo coinvolgenti, poiché queste attività possono essere un po troppo stimolanti. Andare a dormire esclusivamente quando ci si sente assonnati ed alzarsi sempre alla stessa ora, se possibile anche nei week end.
  4. Utilizzare il letto esclusivamente per dormire, quando si è malati e si ha bisogno di riposare o per attività sessuali. Questo è molto importante in quanto insegna alla nostra mente a vedere la camera da letto come posto esclusivo per dormire. Lavorare guardare la televisione, o mangiare aletto dovrebbe essere evitato, in quanto la nostra mente potrebbe creare delle associazioni sbagliate.

Se non riuscire ad avere una notte di buon sonno questo può essere dovuto a molti fattori, per questo rivolgersi a uno psicologo o a chi può fornire una consulenza specifica per i disturbi del sonno è importante. I problemi di  insonnia possono molto spesso condurre a una bassa qualità di vita e ridurre al contempo la propria salute.  Alcuni disturbi del sonno possono aumentare il rischio di infarti, di ipertensione, di problemi cardiaci di diabete e depressione.

Dott.ssa Valentina Bottasini
Psicologa Clinia
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