Sonno, Fame e Chili in Più

Il sonno e i KG in più e tanta fame

Molte persone non sono a conoscenza della relazione esistente tra il sonno e il peso.

Ecco cosa succede quando si hanno notti inosnni o quando si dorme meno del necessario.

Quando si è deprivati di sonno il corpo riduce il livello dell’ormone leptina, il quale inibisce/ riduce l’appetito mentre aumenta il livello dell’ormone grelina, che stimola l’appetito. Questa è la ragione per cui tendiamo a magiare più carboidrati quando abbiamo avuto una notte insonne, o non abbiamo avuto una buona notte di sonno.

Un sonno scarso può essere causa o contribuire a danneggiare la regolazione del livello di glucosio, di insulina e di cortisolo che sono coinvolti nel controllo del peso.  Un recente studio fatto in New Jearsey con 260 adolescenti ha mostrato che vi è un aumento del 50% dell’aumento del desiderio di Snack o carboidrati quando si sperimenta sonnolenza diurna.  Questi dati sono testimoni di come il sonno e il peso siano strettamente correlati. Mantenere una buona igiene del sonno e seguire delle regole per migliorarare la qualità del sonno per evitare problemi di insonnia è molto importante

I problemi del sonno sono spesso comuni nelle persone in sovrappeso. Essere sovrappeso è uno dei fattori di rischio per sviluppare apnee notturne. Un dato riporta che circa il 40 % di chi è sovrappeso tendenzialmente  ha anche  delle apnee notturne. Le apnee notturne  portano spesso a  sperimentare numerosi risvegli notturni o ad avere un sonno di bassa qualità e quindi non ristoratore. Comunemente se non si conoscono i disturbi del sonno, i risvegli notturni vengono interpretati come insonnia.

Se si hanno già dei problemi del sonno, la possibilità di aumentare di peso aumenta e la difficoltà a perdere peso diventa maggiore nel caso si sia già in sovrappeso. La qualità del sonno ha un impatto sul nostro peso, è molto importante non sottovalutare la qualità del nostro sonno, ricordiamoci che il sonno occupa circa 1/3 della nostra vita! Stanotte consideriamo l’idea di dormire qualche ora in più anziché concederci più dessert del dovuto!

Dott.ssa Valentina Bottasini
Psicologo Clinico
Studio “Psicologo a Milano”
www.psicologoamilano.com

Insonnia, Consigli per una buona notte di sonno

Consigli per un buon sonno

sonno insonni porblemi a dirmire difficolta ad addormentarsi consigli psicolomilano psicoterapia terapia cognitivo comprtamentaleIl sonno è un momento di riposo per la mente e per il corpo. Permette alla mente e al corpo di prendersi uno stacco, una tregua dalla vita spesso frenetica di tutti i giorni. Il sonno è essenziale per  il recupero di energie, per l’apprendimento, per la crescita, per la prevenzione di malatie e soprattutto per la salute e il proprio benessere. Esistono molti fattori che possono migliorare la qualità del sonno, o dell’insonnia eccone alcuni:

  1. Non portare a letto le preoccupazioni e le responsabilità. Se necessario prima di andare a dormire pianificare  uno spazio in cui dare uno sfogo ai propri pensieri, o per pianifcare le attività del giorno dopo. Creare una lista delle proprie preoccupazioni,pensieri o delle attività del giorno seguente subito dopo cena, per 15 massimo 30 minut, potrebbe aiutare.
  2. Non stare a letto se ci si sente frustrati perché si hanno difficoltà o non riesce a prendere sonno. Provare e riprovare insistentemente ad addormentarsi spesso può peggiorare il problema. Al posto di stare sdraiati a letto in attesa che il sonno arrivi è meglio alzarsi e svolgere un’attività rilassante al di fuori della camera da letto. Leggere a luce soffusa o sentire musica molto tranquilla può essere rilassante.
  3.  Non usare il computer o guardare programmi televisivi troppo coinvolgenti, poiché queste attività possono essere un po troppo stimolanti. Andare a dormire esclusivamente quando ci si sente assonnati ed alzarsi sempre alla stessa ora, se possibile anche nei week end.
  4. Utilizzare il letto esclusivamente per dormire, quando si è malati e si ha bisogno di riposare o per attività sessuali. Questo è molto importante in quanto insegna alla nostra mente a vedere la camera da letto come posto esclusivo per dormire. Lavorare guardare la televisione, o mangiare aletto dovrebbe essere evitato, in quanto la nostra mente potrebbe creare delle associazioni sbagliate.

Se non riuscire ad avere una notte di buon sonno questo può essere dovuto a molti fattori, per questo rivolgersi a uno psicologo o a chi può fornire una consulenza specifica per i disturbi del sonno è importante. I problemi di  insonnia possono molto spesso condurre a una bassa qualità di vita e ridurre al contempo la propria salute.  Alcuni disturbi del sonno possono aumentare il rischio di infarti, di ipertensione, di problemi cardiaci di diabete e depressione.

Dott.ssa Valentina Bottasini
Psicologa Clinia
Studio “Psicologo a Milano”
www.psicologoamilano.com

Alimentazione Incontrollata. BED

Il Binge Eating Disorder.
Sindrome da alimentazione incontrollata.

 lBinge Eating Disorder in italiano sindrome da alimentazione incontrollata è un disturbo del comportamento alimentare.

Chi soffre di Binge Eating Disorder spesso si trova a mangiare un gran quantitativo di cibo (generalmente  maggiore di quello che assumerebbero la maggior parte delle persone)in un breve lasso di tempo ( circa 2 ore) ed ha la sensazione di perdere il controllo sul cibo “ non riesco a fermarmi, non so cosa mi stia succedendo, solo dopo mi accorgo di quanto cibo ho mangiato”
Queste abbuffate hanno almeno 3 delle seguenti caratteristiche:

  1. Mangiare molto più rapidamente del normale
  2. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
  3. Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati
  4. Mangiare in solitudine perché ci si vergogna di quanto cibo si sta assumendo
  5. Provare disgusto verso di sé, depressione e senso di colpa dopo ogni  episodio

Inoltre  si ha un marcato disagio nei confronti del comportamento bulimico, alle abbuffate non sono associati comportamenti inappropriati come vomito, uso di lassativi, digiuni o esercizio fisico sostenuto. Per essere considerati  dei Binge Eating Disorder le abbuffate  devono avvenire in media almeno 2 giorni alla settimana per un periodo di almeno  6 mesi. ( definizione tratta dal DSM IV )

Questa è l’attuale definizione che viene utilizzata nel manuale diagnostico. Nonostante ciò è molto acceso il dibattito su i criteri che definiscono la sindrome  da alimentazione incontrollata. Ad esempio il lasso di tempo delle abbuffate è molto soggettivo cosi come la grande quantità di cibo ingerito. Un altro punto fonte di discussione è che per essere considerati  Binge Eating Disorder il fenomeno delle abbuffate è quantificato in giorni e non nel numero di volte che si manifestano.

Indipendentemente dai dibattiti in atto l’aspetto  portante e centrale del disturbo è l’aspetto emotivo.  Infatti  le abbuffate incontrollate avvengono in solitudine il più delle volte, e sentimenti come vergogna e colpa prendono il sopravvento, a questi si aggiunge poi la sensazione marcata di perdita totale di controllo sul cibo. Talvolta anche  sentimenti di tristezza e di sconfitta sono presenti.

A sostegno di quanto detto la ricerca scientifica riporta che nelle persone con BED è frequente la presenza di un quadro psicologico caratterizzato dalla depressione, dall’insoddisfazione corporea e da un comportamento alimentare variamente disturbato.
Questo disturbo da alimentazione incontrollata è spesso associato all’obesità infatti è presente nel 30% circa dei casi di soggetti obesi che richiedono una cura per la loro situazione e nel 2-3% di tutti i soggetti obesi. Nelle persone in netto sovrappeso e BED i disturbi dell’umore e altri quadri psicopatologici sembrano essere presenti in circa l’80% dei casi.

Aticolo pubblicato dal corriere della sera: ” il vero problema è l’alimentazione Incontrollata”

Quanto scritto è a scopo puramente informativo. Per approfondimenti potete inviare un e mail a dr.bottasini@gmail.com

Dott.ssa Valentina Bottasini
Psicologo Clinico
Studio “ Psicologo a Milano”
www.psicologoamilano.com